Come una piccola creatura

Fermarsi, vigilare, ascoltare, rimanere, desiderare, perdere sono sei capitoli che compongono il libro “Come una piccola creatura” edizioni San Paolo autore don Giuseppe Forlai.

L’autore nella realizzazione di questo scritto fa riferimento a San Bernardo eremita e figlio della regola di San Benedetto che “credeva nel principio di svuotarsi di se stessi e di collocarsi in Dio, contenti solo della sua grazia”.

Il libro è impreziosito dalla post-prefazione del confratello don Fabio Rossini, che redige un analisi profonda di come questo libro deve essere utilizzato del lettore.

Don Fabio si rivolge in particolare a coloro che spesso scrivono, elargiscono consigli senza avere esperienza di ciò che si parla in quel contesto.

Una parte interessante a cui fa accenno don Fabio, nella prefazione, è il riferimento alla Chiesa di oggi, “fatta di molti organizzatori, pochi veri confessori, molti tipi eccezionali, ma povera di padri”.

Il volume di don Forlai, presbitero della Diocesi di Roma, cappellano negli istituti penitenziari e docente di religione nei licei,  in questo libro, tratta un tema interessante o meglio uno strumento di cui oggi si fa poco utilizzo il silenzio, ascoltare prassi ormai passata di moda.

Tutto, oggi, è legato alla logica del gruppo, delle consorterie, fraternità, solidarietà, accoglienza, condivisione, parole giuste ma senza un’adesione personale dello Spirito, come riporta don Fabio nella prefazione, “senza ancora salda nel cielo non c’è sostanza nei nostri atti”.

Tali azioni o pensieri rischiano di essere o divenire solo slogan e parole sterili e solo atti di pura formalità.

Un libro che attinge alla sapienza monastica che si fonde nell’esperienza della preghiera, il silenzio e il lavoro.

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